È stato pubblicato il Rapporto sulla Povertà 2024 della Caritas diocesana di Gorizia che illustra la povertà e l’emarginazione sociale incontrata dalla Rete dei Centri di Ascolto e di Distribuzione Caritas presenti sul territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia.
Questa Rete è composta da 19 Centri di Ascolto e di Distribuzione sparsi in tutti i Decanati, tra cui quello diocesano che ha sede presso l’Istituto Contavalle di via Garzarolli a Gorizia.
I Centri di Ascolto e di Distribuzione sono luoghi di ascolto, accompagnamento e sostegno: porte spalancate a chi vive il disagio e la fragilità sociale.
Questa Rete offre complessivamente 41 ore di apertura al pubblico alla settimana grazie all’instancabile impegno di 111 volontari, che sono la vera risorsa che sostiene l’attività di ascolto, sostegno e prossimità della Caritas della Diocesi di Gorizia.
Le caratteristiche di chi si rivolge ai Centri di ascolto e distribuzione
Nel 2023 sono state 688 famiglie a rivolgersi alla rete dei Centri di Ascolto e Distribuzione della Caritas presenti sul territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia: si tratta di 1.612 persone, contando tutti i componenti dei nuclei familiari, che hanno chiesto aiuto.
Come già rilevato nelle annualità precedenti, circa metà delle persone che hanno bussato alle porte dei Centri di Ascolto e di Distribuzione della Caritas presenti nell’Arcidiocesi di Gorizia, è costituita da donne (si tratta più precisamente del 49,42%).
Per quanto riguarda la cittadinanza si registra una lieve prevalenza delle persone italiane, pari al 53,63% del totale.
Più della metà di coloro che hanno chiesto aiuto ai Centri di Ascolto e ai Centri di Distribuzione nel 2023 (precisamente il 52,06%) hanno un’età tra i 45 e i 64 anni.
Le persone under 45 rappresentano un terzo del totale (più precisamente il 29,72%).
Le persone over 65 sono invece il 18,21%.
La crisi economica e sociale dovuta all’emergenza sanitaria del 2020 ha incrementato il numero delle famiglie più giovani che si rivolgono alla rete della Caritas nella nostra Arcidiocesi.
Infatti nel 2018 le persone under 45 erano soltanto il 18,14% delle persone che chiedevano aiuto e sostegno alla rete dei Centri di Ascolto e di Distribuzione della Caritas presente sul territorio diocesano, contro il 29,72% del 2023.
Confrontando la povertà incontrata dalla rete diocesana dei Centri di Ascolto e di Distribuzione nel 2023 rispetto all’annualità 2018 (un anno precedente all’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19), si deve evidenziare anche un incremento della percentuale delle famiglie composte da partner con figli: 53,68% nel 2023, mentre era il 48,68% nel 2018.
Il 39,12% delle persone che si sono rivolte a questa Rete invece vive solo.
Le cause di povertà
Tra chi ha avuto accesso alla rete dei Centri di Ascolto e di Distribuzione della Caritas il 73,55% ha un’abitazione in locazione. Ciò significa che in molte situazioni l’onere del canone di locazione può rappresentare un costo eccessivamente gravoso se paragonato ai redditi familiari.
I volontari e gli operatori dei Centri di Ascolto e di Distribuzione della Caritas presenti nella nostra Diocesi hanno rilevato la presenza di 74 persone in grave disagio abitativo: si tratta di senza dimora o persone che abitano in situazioni di precarietà abitativa o in ricoveri di fortuna.
La maggioranza delle persone che si rivolgono ai Centri di Ascolto e di Distribuzione della Caritas sul territorio della Diocesi di Gorizia ha un problema legato alla sfera economica (pari all’80,38% del totale): principalmente si tratta di famiglie con assenza di reddito o che hanno entrate economiche insufficienti alle esigenze essenziali come ad esempio nutrirsi, avere un alloggio o curarsi.
Non tutti coloro che si trovano in difficoltà economica e si rivolgono ai Centri di Ascolto e di Distribuzione sono disoccupati, infatti soltanto il 28,49% si definisce inoccupato.
Tra coloro che si rivolgono ai Centri di Ascolto e di Distribuzione ci sono persone che pur lavorando si trovano comunque in indigenza economica, sono coloro che vengono chiamati ’working poors’.
Si tratta di persone che lavorano in modo irregolare, o in modo precario oppure con part-time molto ridotto.
La preoccupazione per il futuro dei minori
La presenza di una percentuale elevata di famiglie con minori a carico ci porta ad un interrogativo: quale sarà il futuro per i figli di queste famiglie? La povertà economica dei padri e delle madri infatti comporta lo stato di indigenza dei figli e molto spesso la loro povertà educativa.
La carenza di competenze professionali comporta una successiva difficoltà di inserimento nel mercato lavorativo e quindi una più alta probabilità di scivolare nella povertà economica.
Segno tangibile di speranza
Ci stiamo preparando a celebrare il Giubileo 2025 dedicato alla Speranza e dovremo prenderci cura della speranza delle nuove generazioni, soprattutto dei bambini, dei ragazzi e dei giovani delle famiglie più fragili.
Per far ciò si dovrebbe suggellare un’alleanza tra la Chiesa locale, le Istituzioni Pubbliche e i soggetti del Privato Sociale per poter garantire a tutte le persone le stesse condizioni sociali ed educative per far sì che ogni donna e ogni uomo possano partecipare alla vita economica, sociale e politica della nostra società come recita l’articolo 3 comma 2 della nostra Costituzione.
Il Direttore della Caritas diocesana, diacono Renato Nucera, ricorda che “La Caritas della Chiesa diocesana di Gorizia, assieme alle comunità cristiane parrocchiali, quotidianamente, nel silenzio, grazie all’impegno di tante persone di buona volontà, sta cercando di essere un piccolo seme di speranza per quanti, per diverse vicissitudini, si trovano a vivere dei momenti di difficoltà e sono scivolati nella povertà economica e nell’esclusione sociale.
I Centri di Ascolto e di Distribuzione della Caritas presenti nell’Arcidiocesi di Gorizia, assieme a tutte le altre opere-segno Caritas presenti sul territorio (come ad esempio gli Empori della Solidarietà, l’Emporio dell’Infanzia, i Dormitori, i servizi di accoglienza per l’emergenza freddo), vogliono essere dei segni concreti e tangibili della vicinanza verso coloro che vivono in difficoltà.”
Il diacono Renato ricorda che: “Ogni giorno 215 volontari della Caritas in Diocesi di Gorizia si impegnano ad essere testimoni concreti di speranza proprio verso coloro che vivono nella disperazione, nell’indigenza e nell’esclusione.”
“La nostra” continua il Direttore “pur essendo una piccola Caritas riesce comunque ad essere un’antenna valida per conoscere le povertà e le fragilità presenti sul territorio, nonché le cause che le determinano.”