Bangladesh: situazione fuori controllo

Da giugno il Paese sta vivendo profondissime agitazioni sociali e violenze

Il Bangladesh sta attraversando uno dei più importanti crocevia della propria storia: da giugno il Paese vive profondissime agitazioni sociali, violenze e movimenti di folla che hanno portato alle storiche dimissioni della premier, rifugiatasi in India.
Un movimento di folla, nella capitale Dhaka, così come in moltissime altre aree del Bangladesh, ha rivendicato per settimane una maggior equità nell’attuazione dei diritti e ha portato a uno sconvolgimento socio-politico con pochi precedenti.
Più di 400 persone sono state uccise e diverse migliaia ferite tra il 15 luglio e i primi giorni di agosto. Le forze di sicurezza, per evitare di diventare il bersaglio dei manifestanti e con lo scopo di abbassare la tensione, sono di fatto quasi assenti dalle strade, una situazione che ha lasciato campo libero ai disordini e ai saccheggi.
I danni economici della rivolta si stanno già delineando in tutta la loro gravità: la perdita di proprietà pubbliche e private, i mancati introiti per la sospensione delle attività produttive e generatrici di reddito, il rapido collasso del settore turistico e, in prospettiva, la fuga degli investitori stanno mettendo in ginocchio un Paese con altissima densità demografica e con una larghissima parte di popolazione che vive in situazione di marginalità o povertà estrema e fortemente esposta al cambiamento climatico.
Caritas Bangladesh – attiva e operante nel Paese da oltre 50 anni, una delle organizzazioni maggiormente riconosciute -ha seguito la situazione sin dalle prime fasi. Gli uffici stanno organizzando alloggi, cibo e tutte le necessità necessarie per lo staff e i volontari che non sono potuti tornare alle loro postazioni di lavoro o alle loro residenze dopo i viaggi sul campo e i programmi di risposta alle emergenze sul territorio.
Caritas Italiana da decenni collabora e supporta Caritas Bangladesh in diversi interventi di emergenza (cicloni, inondazioni, accoglienza profughi) e di sviluppo in diverse zone del Paese.
Segue attentamente gli sviluppi della situazione ed esprime tutta la sua solidarietà a chi è direttamente impegnato a trovare soluzioni nell’ottica del bene comune.
Inoltre, da circa un anno, Caritas Bangladesh è gemellata con la Delegazione Caritas del Nordest nell’ambito dei gemellaggi concepiti in occasione del 50° anniversario dell’istituzione di Caritas Italiana.

La vicinanza della Delegazione Caritas Nord Est
“Abbiamo appreso dai giornali internazionali e dall’aggiornamento di Caritas Italiana che la situazione rimane incerta e pericolosa considerando la vulnerabilità del Paese e di un numero davvero importante di persone in estrema povertà. Oltre a questo, in quanto delegazione, possiamo esprimere anche un punto di vista privilegiato grazie all’esperienza del gemellaggio.
Le proteste e le violenze generalizzate in tutto il paese hanno interessato i luoghi visitati durante
il viaggio di delegazione di fine gennaio 2024.
L’idea del gemellaggio parte dalla creazione di uno spazio relazionale, nel quale è possibile vivere un senso di fratellanza fra chiese sorelle. Così com’è stato impressionante sapere che gli uffici visitati a Khulna sono stati colpiti la scorsa primavera da un’alluvione, oggi siamo preoccupati per i direttori e i colleghi di Caritas Bangladesh, interessati dalle violenze ed ora a tratti irreperibili a causa del blocco di internet.
Questo spazio relazionale lo viviamo dunque nella preghiera per le persone incontrate, per quelle Chiese così diverse ma così simili perché luogo di comunione autentica. Siamo in pensiero per i Vescovi di Barishal e di Khulna perché sappiamo quanto sia prezioso il loro operato verso le comunità cristiane ma anche verso le tante emergenze del Paese. Nella preghiera torniamo a respirare l’accoglienza da noi ricevuta e la condivisione del sogno di un altro mondo possibile.
È così che la distanza fra Italia e Bangladesh sarà sempre inferiore rispetto al senso di comunione respirato in quei luoghi, dentro gli slums o nelle celebrazioni eucaristiche alle quali abbiamo partecipato.
Come delegazione, continueremo a seguire gli aggiornamenti di Caritas Italiana e dei colleghi ad oggi presenti in Bangladesh, con un rinnovato desiderio di approfondire e consolidare l’esperienza del gemellaggio intrapresa lo scorso anno”.

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