Giovedì 23 dicembre come da tradizione i volontari delle Caritas parrocchiali della nostra diocesi si sono riuniti per un momento di preghiera e riflessione insieme all’Arcivescovo Carlo, al direttore della Caritas diocesana Renato ed il parroco di Gradisca, don Gilberto, che ha ospitato la celebrazione presso la chiesa di San Valeriano.
Il vescovo Carlo ha improntato la sua omelia sul Vangelo della nascita di Giovanni sottolineando l’importanza del nome che ognuno di noi porta.
Un primo aspetto che il Vescovo ha sottolineato ai volontari è quello del dono:
“non ce lo diamo, né ci viene chiesto un parere su quale nome vorremmo per noi. È un dono, come è un dono l’esistenza, la vita. Non abbiamo chiesto noi di venire al mondo: altri hanno deciso per noi, che per altro non esistevamo. Così altri hanno deciso il nostro nome, non noi. Così però ci hanno dato oltre l’esistenza anche una identità.”
Ha proseguito dicendo come il figlio di Zaccaria ed Elisabetta
“non solo è un dono ma ha una missione speciale da parte di Dio. Invece c’è il tentativo dei parenti di “ingabbiarlo” nella tradizione. Si deve chiamare come il padre “Zaccaria”. Si sottolinea così che il bimbo è dono e non una tradizione di famiglia.”
Il vescovo ha continuato dicendo
“Abbiamo quindi un nome da scoprire e fare nostro, come disegno di Dio su di noi.” “ Ma- prosegue- vorrei aggiungere qualcosa che è decisivo per le Caritas: occorre che impariamo a dare sempre un nome alle persone, ai poveri e ai bisognosi che incontriamo. Intanto il loro: non si deve identificare le persone come un marocchino, un albanese, una ucraina, una srilankese, ecc., ma il signor tale e la signora tale. Chiamare con il nome è riconoscere dignità e individualità della persona, anche se povera. Non è un povero o un numero, ma una persona concreta. E il nostro impegno a dare dignità a chi si rivolge alla Caritas deve riguardare anche il saper accogliere in un ambiente bello, l’essere sempre rispettosi e cortesi, l’ascoltare, il rispettare, il prendersi a cuore.
So che già lo fate e perciò vi ringrazio, ma fatelo ancora di più. Date non solo aiuto, ma riconoscibilità e dignità di persona. E chissà che anche attraverso la vostra attenzione ed accoglienza le persone che vengono da voi possano scoprire il nome segreto che Dio ha riservato per ciascuno di loro. Auguri”.
Per queste parole desideriamo innanzitutto ringraziare il nostro Vescovo sempre vicino alle Caritas ed ai poveri, della sua presenza e delle parole che ha dispensato a tutti noi.
Quest’anno la partecipazione alla Santa messa dei volontari è stata numerosa nonostante le difficoltà e di questo ringraziamo tutti coloro che hanno voluto essere presenti per condividere insieme questo momento così importante per la Caritas diocesana e tutte le Caritas parrocchiali della diocesi come occasione per ritrovarsi insieme e ringraziare il Signore di tutti i doni che ci ha profuso nell’anno d’impegno Caritas. A tutti i presenti, infine è stato distribuito da parte degli operatori della Caritas diocesana un piccolo segno quale riconoscimento alla disponibilità ed al servizio offerto dai volontari.
Un ringraziamento speciale va ai volontari della Caritas di Gradisca che ha offerto un the caldo ed una gustosissima fetta di panettone.
A tutti rinnoviamo i nostri auguri di buon anno e buon servizio!
dalla rubrica “Gocce di Carità” di Voce Isontina del 08/01/2022