Cooperazione internazionale: Macedonia

Progetti in collaborazione e sostegno con Caritas Bolzano

La Caritas diocesana di Gorizia da tempo sostiene dei progetti di cooperazione internazionale insieme a Caritas Bolzano, perchè condividendo ed unendo le forze si può fare di più. In questo modo la Caritas riesce a sostenere economicamente, grazie alla generosità di molte persone della diocesi di Gorizia, un progetto in Macedonia.

Macedonia: spalla a spalla

In un asilo di Skopje, 40 bambini rom sono seguiti da due maestre qualificate per imparare la lingua ufficiale del Paese e poter accedere alla scuola elementare avendo concrete speranze di inserimento e buoni risultati scolastici. Altri 40 bambini, già inseriti nelle scuole, nel pomeriggio frequentano il doposcuola. A tutti viene fornita anche assistenza sociale e sanitaria. Le loro famiglie vivono nella zona più povera e degradata della città, senza corrente elettrica, acqua potabile, strade, rete fognaria, in posti dove raramente vengono raccolti i rifiuti.

L’emancipazione attraverso la scolarizzazione

“Promossi”. L’ultimo giorno di scuola è una grande festa per i bambini di Topana. I loro genitori, che raramente sanno leggere e scrivere, arrossiscono dalla felicità e dall’orgoglio. I loro bambini avranno una vita diversa grazie al progetto “Spalla a spalla”, dove vengono assistiti e seguiti da maestre qualificate per imparare la lingua ufficiale del Paese e poter accedere così alla scuola elementare con concrete speranze di inserimento e buoni risultati scolastici.

I Rom in Macedonia

Moltissimi Rom in Macedonia sono disoccupati e, se registrati all’anagrafe, ricevono un sussidio di 25-30 euro al mese e la possibilità di accedere alla sanità pubblica. In caso contrario, niente. Spesso abitano nelle zone più povere e degradate delle città, senza corrente elettrica, acqua potabile, strade, rete fognaria, in posti dove i rifiuti raramente vengono raccolti. Molti vivono come possono: piccoli commerci, raccolta di plastica, cartone, lavando vetri. Almeno il 25% dei Rom (il 50% delle donne) sono oralmente analfabeti, la percentuale sale moltissimo se il dato si riferisce a leggere e scrivere il macedone. La povertà delle famiglie e la mancanza di documenti di identità impediscono l’iscrizione scolastica dei bambini e, se iscritti, tanti abbandonano subito perché, non conoscendo la lingua usata a scuola, non riescono a seguire le lezioni e sono “abbandonati” dagli insegnanti. Solo il 9% dei bambini Rom termina la scuola obbligatoria, solo il 2% quella superiore.

Il progetto “Spalla a spalla”

Il progetto prevede la partecipazione di 40 bambini a un biennio di asilo pre-scolare in cui effettuano una totale immersione linguistica nella lingua ufficiale utilizzata a scuola. Insieme alla lingua imparano alcune norme e abitudini comportamentali che consentiranno loro un più facile inserimento scolastico. Attraverso il gioco, la musica, le recite, le visite e lo studio delle prime nozioni scolastiche, i bambini imparano il vocabolario base della lingua ufficiale e potranno poi essere in grado di seguire le lezioni. Altri 40 bambini che frequentano le classi delle elementari, di pomeriggio, hanno la possibilità di usufruire dei corsi di doposcuola e ottengono buoni risultati a scuola.
I costi del progetto comprendono, oltre al vitto (tutti ricevono ogni giorno una merenda sostanziosa più frutta e latticini), anche 5 stipendi (4 insegnanti e il responsabile), materiali scolastici, acquisto di alcuni libri scolastici, materiali di igiene/pulizia, riscaldamento e affitto.

 

Fonte sito di Caritas Bolzano

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