Un servizio indispensabile, la cui richiesta da parte dell’utenza nel corso del 2022 è aumentata in maniera decisamente rilevante, registrando un importante incremento anche negli accessi dell’utenza giovane, sotto i 35 anni. Questo il quadro che si osserva in una prima analisi dai dati relativi all’annata da poco trascorsa per quanto riguarda l’operatività dei quattro Empori della Solidarietà distribuiti sull’intero territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia e gestiti dalla Caritas diocesana.
Gli Empori sul territorio diocesano
L’esperienza degli Empori, iniziata nel 2011 con l’apertura del punto di Gorizia – uno dei primi a vedere la luce sul territorio nazionale, per dare risposta alla grande crisi in corso in quegli anni – è proseguita con la successiva inaugurazione nel 2015 dell’Emporio di Monfalcone, quindi nel 2019 a Gradisca d’Isonzo e l’anno successivo del quarto Emporio a Cervignano del Friuli.La distribuzione degli Empori, come si può osservare, garantisce la copertura dell’intera area dell’arcidiocesi di Gorizia, andando a servire l’Alto isontino, il Gradiscano, il Monfalconese e l’area della Bassa friulana.
Che cos’è un Emporio della Solidarietà
L’Emporio della Solidarietà si pone come superamento della “vecchia” borsa della spesa che, fino a qualche tempo fa, veniva distribuita dagli enti caritativi. È un luogo dove la persona beneficiaria può svolgere – in autonomia, nel pieno rispetto della propria dignità – la propria spesa, scegliendo i prodotti che ritiene più utili per sé e la propria famiglia.
Agli Empori della Solidarietà si può trovare ciò che è il frutto di molte donazioni e che mette a disposizione generi alimentari di prima necessità: dai latticini freschi allo scatolame, frutta e verdura di stagione, farina, latte, uova… La solidarietà però non conosce confini e spesso gli Empori ricevono anche donazioni ad esempio di caffè, biscotti, salumi confezionati, detersivi e prodotti per la casa… Tutto questo grazie anche alle fitte collaborazioni che, negli anni, si sono instaurate con il Banco Alimentare e con numerose catene di supermercati della Grande Distribuzione, che donano alla rete emporiale prodotti ancora in ottimo stato di conservazione ma che, da legge, non possono essere posti sugli scaffali. Un importante segno questo di riduzione dello spreco alimentare e di ricircolo delle risorse. Accanto a questi prodotti, numerosissime ogni anno le donazioni da associazioni, privati cittadini e aziende, che con Caritas condividono valori comuni.Gli Empori diocesani sono gestiti, per conto di Caritas, da La Ginestra Aps, associazione di famiglie che mette a disposizione i propri operatori e volontari in tutti e quattro i punti di distribuzione.
L’accesso al servizio
L’Emporio è uno dei servizi messi in atto da Caritas diocesana, in collaborazione con numerosi enti e associazioni che sostengono il progetto, ovvero gli Ambiti territoriali Collio e Alto Isontino, Isonzo – Adriatico – Carso e il Comune di Cervignano, la Croce Rossa Italiana – Comitati di Gorizia e Monfalcone, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e la Banca di Credito Cooperativo del Friuli – CrediFriuli.
Per accedere al servizio è necessaria una tessera, nella quale il Centro di Ascolto Caritas di riferimento carica dei “punti” calcolati sulla base della propria situazione socio – economica e che potranno poi essere usati per “acquistare” i prodotti disponibili all’interno dell’Emporio.
Con tale sistema a “punti” l’utente – sapendo che all’Emporio troverà ciò che è la risultante della solidarietà della comunità – è guidato ad essere più responsabile riguardo i propri acquisti, effettuando spese più consapevoli e, a livello di alimentazione, più bilanciate; non da ultimo sapendo che ciò che acquista non è stato sprecato ma sosterrà un’economia circolare ed etica.Uno dei punti alla base della costituzione degli Empori della Solidarietà è l’accompagnamento del beneficiario: questo infatti non viene mai lasciato solo ma può trovare nella presenza degli operatori e dei volontari un’esperta “guida”, che lo orienterà a comprendere come poter gestire al meglio la propria spesa, il tutto in un’ottica di un miglioramento progressivo della propria situazione di vita e di graduale uscita dal contesto di bisogno.
Il 2022: utenti in aumento
Venendo ai dati 2022, tutti e quattro gli Empori hanno registrato un notevole incremento del numero di tessere erogate.Se nel 2021 le famiglie che si erano rivolte al servizio erano state 730, nel 2022 sono balzate a 848. Parlando in termini di persone, questo ha significato un passaggio da 2029 a 2281. Trattasi di ben 252 persone in più in soli 12 mesi dell’anno. Questo certamente è attribuibile a un’accresciuta difficoltà generale registrata nel “post pandemia” e, nella seconda metà dell’anno, dai primi notevoli rincari, ma la differenza maggiore è stata messa in campo dall’arrivo anche sul nostro territorio di numerose persone e famiglie dall’Ucraina, in fuga dal conflitto che perdura nel loro Paese da quasi un anno.
Da questo punto di vista quindi gli Empori della Solidarietà si sono rivelati essere, nel corso del 2022, un indispensabile sostegno alle famiglie che sono scappate dalla guerra e che hanno trovato ospitalità da parenti o conoscenti residenti sul territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia.Per leggere più chiaramente l’incremento, mettiamo a confronto alcuni dati 2021 e 2022: a Gorizia il 2021 si era chiuso con l’erogazione di 53 nuove tessere; il 2022 ne ha fatte registrare 94. Un grande incremento anche per quanto riguarda Monfalcone, passato dalle 73 nuove tessere del 2021 alle ben 101 del 2022. Gradisca da sempre presenta una realtà più contenuta per quanto riguarda i beneficiari, tuttavia anche per questo Emporio il 2022 ha segnato un incremento nelle erogazioni delle nuove tessere, passate da 25 a 31.
L’impatto maggiore è stato registrato dall’Emporio di Cervignano, la realtà più “giovane” tra le quattro: il 2021 si era chiuso con 29 nuove tessere erogate, mentre il 2022 ha registrato un balzo importantissimo, toccando le 105 nuove tessere. Traslando quest’ultimo numero in beneficiari, esso ha significato un passaggio da 61 a 230.Non da sottovalutare anche i dati relativi all’utenza Under 35, particolarmente rilevanti soprattutto per quanto riguarda gli Empori di Cervignano e di Gorizia. Il primo ha registrato l’aumento più lampante: dicembre 2021 segnalava infatti l’erogazione di 10 tessere ad U35, salite ben a 28 nel dicembre 2022; negli stessi periodi Gorizia registrava 32 tessere, salite a 48 nell’ultimo mese dell’anno appena trascorso. Tutti numeri questi che, anche in vista purtroppo del proseguimento del conflitto in Ucraina (cosa che farà certamente prolungare la permanenza di diversi cittadini stranieri sul territorio) non solo smuovono le coscienze ma fanno comprendere quanta necessità ci sia di servizi come quelli offerti degli Empori della Solidarietà nella nostra società. Certo, non soltanto in situazioni di emergenza, ma sempre capaci di garantire, in qualsiasi situazione, un valido supporto a persone e famiglie per uno dei diritti fondamentali dell’uomo: quello all’alimentazione.
Il commento
“L’incremento nell’erogazione delle tessere e, di conseguenza, dei nuovi utenti registrato nel 2022 ci fa ovviamente tenere gli “occhi aperti” sulla situazione degli Empori, che si dimostrano un valido e importante sostegno per il tessuto sociale delle nostre comunità, tanto per cittadini stranieri, quanto per quelli italiani, che continuano comunque a rappresentare quasi la metà dell’utenza in ogni punto di distribuzione – ha commentato il direttore di Caritas diocesana, diacono Renato Nucera -. Tutto questo non sarebbe possibile innanzitutto senza i partner del progetto, che ringraziamo, così come dell’aiuto fornito da Banco Alimentare, dai supermercati della Grande Distribuzione e dai tanti privati che ci sono sempre vicini. La situazione al momento non è allarmante ma è chiaro che la nuova crisi che sta colpendo le “tasche” degli italiani non è da sottovalutare: da un lato perché potrebbe presentarsi un nuovo incremento nelle richieste di beneficio, dall’altro perché le numerose persone che, tramite colletta alimentare e donazioni, solitamente aiutavano a sostenere queste opere, potrebbero trovarsi nella condizione di non poterlo più fare, limitando quindi una notevole e importante parte negli aiuti. Procediamo mantenendo alta l’attenzione certi che, in caso di nuove necessità presentate dalla comunità, potremo affrontare le problematiche ancora una volta unendo le forze e collaborando in maniera unita, sinergica e sinodale, anche e soprattutto con la collaborazione delle comunità, essenziali per la testimonianza della carità verso i più fragili”.