Incontro, conoscenza e riflessione. Potrebbero essere queste le tre parole adatte a descrivere gli incontri che, nelle scorse settimane, la Caritas diocesana di Gorizia ha avuto modo di realizzare con i bambini e ragazzi dell’Iniziazione cristiana della parrocchia di Grado, ospitati presso l’Oratorio SPES.
Su invito del parroco, monsignor Paolo Nutarelli, sempre sensibile e attento tanto alla carità quanto ai segni concreti di solidarietà e alla sensibilizzazione delle comunità, e grazie alla grande disponibilità del gruppo dei catechisti e catechiste, gli operatori della Caritas diocesana, coordinati dal direttore, diacono Renato Nucera, hanno incontrato nel corso di due pomeriggi, i bambini della 4^ classe della scuola primaria e i ragazzi delle classi 1^ e 2^ della secondaria di primo grado. Un totale di circa 60 giovani, che si stanno preparando a ricevere rispettivamente la Prima Comunione e la Confermazione.
“Con i ragazzi – hanno spiegato gli operatori Caritas – si è lavorato parallelamente, differenziando leggermente la modalità a seconda della fascia d’età coinvolta”. Ecco quindi che ai gruppi sono stati presentati due brevi video, incentrati sulle tematiche – quanto mai attuali – della sensibilità al prossimo, della solidarietà e della condivisione. “Insieme abbiamo quindi discusso su quanto visto – hanno illustrato gli operatori – raccontando la Solidarietà, che è Amore, e di cosa siamo chiamati a fare come cristiani partendo proprio dal Vangelo, dove Gesù ci fa da guida dimostrando per primo atti solidali e d’Amore. Inoltre, come ricordato dal diacono Renato, il primo grande atto di carità ci è stato insegnato proprio da Dio, che ha donato suo Figlio per tutti noi.
Non servono gesti eclatanti, basta partire da piccoli gesti, dalla Cura verso gli altri, avendo occhi e cuori attenti e pronti”.
Ai ragazzi e bambini è stato fatto quindi un piccolo regalo: un block notes con le pagine bianche. Sono stati così invitati a scriverci una riflessione (i più piccolini ad esprimersi anche attraverso un disegno, se lo avessero preferito), raccontando cos’è per loro Carità o, più semplicemente, Solidarietà. “Sono emersi da tutti spunti molto interessanti e alcuni hanno riportato esempi concreti, che loro stessi hanno desiderato mettere in atto nel loro vivere quotidiano come, per esempio, spendere un pomeriggio insieme ad un amico in difficoltà con lo studio di una determinata materia, “rinunciando” ad ore di gioco. Attraverso proprio le loro riflessioni è stato quindi possibile parlare di cosa sia la Caritas diocesana, di come essa sia espressione di un’intera comunità che si attiva attraverso le Opere segno, e di cosa sia e realizzi anche la Caritas parrocchiale di Grado, realtà sempre attenta, viva, concreta e collaborativa verso le esigenze e difficoltà del territorio”.
Per noi è molto importante poter avere questi momenti di incontro con i più giovani – hanno espresso gli operatori -, come già avviene con il mondo della scuola: da un lato per poter ascoltare il loro punto di vista, espresso da orecchie, occhi e cuori limpidi, meno condizionati dalle convenzioni sociali, dall’altro per essere noi stessi segno di attenzione e cura nei loro confronti, ponendoci come testimonianza affinché possano, un giorno, essere loro stesse persone che si prenderanno cura dell’altro.